Nelle costruzioni edili, un importante capitolo è dedicato alla carpenteria elettrica e alla realizzazione degli impianti elettrici residenziali. La norma che detta le linee guida per la corretta realizzazione degli impianti è la Norma CEI 64-8, pubblicata il 31 gennaio 2011 e aggiornata nel 2012.
La norma classifica 3 livelli, ciascuno dei quali è contraddistinto da una dotazione funzionale minima. La scelta del livello di prestazione è oggetto di accordo fra il proprietario dell’immobile e l’impiantista:
Secondo la Norma CEI 64-8, gli impianti elettrici delle abitazioni devono essere predisposti per una potenza minima di 3 kW per ambienti fino ai 75 m2 e una potenza minima di 6 kW per dimensioni che superano i 75 m2. Gli impianti elettrici sono composti da una serie di componenti fondamentali, che garantiscono il corretto funzionamento del circuito:
- il centralino, più grande rispetto ai vecchi modelli. deve avere un interruttore generale e almeno due differenziali. Il centralino generale è collegato al centralino singolo, solitamente posto vicino la porta di ingresso dell’unità abitativa. Questo centralino contiene un interruttore differenziale, detto “salvavita”;
- le prese, per l’attacco dei vari dispositivi elettrici;
- gli interruttori semplici o composti, per i punti luce;
- il sistema di messa a terra per tutto l’impianto che va portato all’interno del centralino.
Un impianto elettrico perfettamente funzionale e di lunga durata può richiedere una semplice manutenzione ordinaria, con la sostituzione o riparazione di prese, spine o l’uso di prolunghe e ciabatte, lampadine di ultima generazione che permettano di ridurre i consumi di energia elettrica.